“Di Jean Genet, con David Bowie”
![](https://www.basiluzzo.it/wp-content/uploads/2020/10/Jean-Genet-1948-©-estate-brassai-rmn-grand-palais-cliche-©-Herve-Lewandowski-738x1024.jpg)
Nel 1986, qualche giorno prima di morire, Jean Genet andò dal suo avvocato Roland Dumas (ex ministro, sodale di Mitterand, già difensore di Jacques Lacan, Marc Chagall e di Pablo Picasso, per il quale organizzò il rientro in Spagna di Guernica) e gli affidò due valigie piene di testi inediti, documenti, quaderni, appunti, sceneggiature mai realizzate, lettere, cartoline, libretti dei vaccini: “Ne faccia quello che vuole”.
Per una quindicina d’anni queste valigie rimasero nascoste finché nel 2000 Dumas non propose a Albert Dichy, uno studioso dell’opera di Genet, di visionarle. Dichy rimase stupefatto dal contenuto e dalla quantità di materiale: “Les valises obligent à reconsiderer le mite d’un ‘dernier Genet’ silencieux, legende qu’il a lui-même savamment entretenue. Leur contenu raconte la lutte entre un écrivain qui ne veut plus écrire et l’écriture qui le submerge“. Dichy chiese a Dumas di cedere le valigie all’IMEC (Institut mémoires de l’edition contemporaine, che tra le altre cose ospita il fondo Genet), ma Dumas temporeggiò a lungo, prima di cedere nel 2019. I testi vennero ricopiati, analizzati e selezionati. E ora, a fine ottobre 2020 il contenuto delle due valigie verrà esposto a Caen.
Tra i vari documenti fu ritrovata anche la sceneggiatura tratta dal primo romanzo di Genet, Notre-Dame des Fleurs (1943), presumibilmente scritta tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Fu un certo David Bowie, deciso a interpretare Divine/Louis Culafroy, protagonista del libro, a proporre a Genet il progetto. I due si incontrarono in un ristorante di Londra agli inizi degli anni ’70. Come scrive Edmund White nella sua monumentale biografia di Genet, Bowie si presentò in abiti femminili, e Genet, quando lo vide (“an attractive woman sitting by herself”) esordì così: “Mr Bowie, I presume”.
![](https://www.basiluzzo.it/wp-content/uploads/2020/10/Schermata-2020-10-10-alle-12.01.18-1024x716.png)
Alla fine il film non si fece perché non si trovò nessuno disposto a finanziarlo, ma chissà, magari un giorno pubblicheranno la sceneggiatura, e leggendola potremo scatenare la nostra immaginazione, pensando a quello che avremmo potuto avere, vedere, amare o anche, perché no, detestare: David Bowie nei panni di Divine, diretto da Jean Genet.
[La foto a sinistra è un celebre scatto di Genet (notare le iniziali sulla camicia) ad opera di Hervé Lewandowski. A destra, la foto di una mia copia del librone di White, rispolverata (letteralmente) per l’occasione].