Manuale svelto svelto per chi come me in giorni di pioggia e pandemia

Manuale svelto svelto per chi come me in giorni di pioggia e pandemia deve prendere per motivi di lavoro le metropolitane di città che una volta movimentavano milioni di persone e oggi molte meno ma comunque abbastanza per gettarci nel panico ogni volta che qualcuno dà un colpo di tosse.

Scegliere sempre l’ultimo vagone tutto a sinistra del binario o l’ultimo tutto a destra (ovviamente non sulle linee che si fermano ai piedi delle scale).

Entrare nel vagone e fare subito un giro di OCCHI PAZZI per individuare:
-malati mentali
-gente con mascherine altermondialiste fatte di tessuto, boh, omeopatico
-gente che mangia (mandarini, biscotti, caponatine etc)
-gente che continua a scambiare i vagoni per centri estetici un po’ così e si taglia le unghie perché, ehi vuoi mica dirmi cosa posso e non posso fare?
-gente che ritiene opportuno portare le mascherine lasciando il naso scoperto
-gente che ritiene opportuno abbassare la mascherina per soffiarsi il naso, fare quel che deve fare, e poi rimettersi la mascherina, così, senza gel ma con una faccia tosta che si meriterebbe di essere presa a ceffoni per sempre

Finito il giro di OCCHI PAZZI, se nessuno di questi casi si verifica, mettersi nel punto più lontano da chiunque e pensare alle cose belle tipo, boh, una passeggiata al mare, Jean-Pierre Bacri, Mia Ceran.

Se si verifica un solo caso, iniziare a fare su e giù per il vagone fingendo di cercare qualcuno che in realtà non esiste.

Se si verificano due casi, allarmarsi tantissimo e cambiare vagone alla prima fermata utile e ritornare alla casella di partenza (OCCHI PAZZI etc).

Se si verificano tre o più casi in due o più vagoni consecutivi iniziare a correre fortissimo in qualsiasi direzione finché non spunta un varco spazio-temporale per l’universo parallelo in cui in questo momento siamo tutti tristi e infelici ma per i noiosi motivi di prima.